L'arte dimenticata che puó trasformare il corpo a ogni età
Camminare è il primo gesto di autonomia che impariamo da bambini ed uno dei più naturali e quotidiani che compiamo. Eppure camminare bene è tutt’altro che scontato.
Esiste in effetti un problema invisibile comune a molti:
La maggioranza degli adulti non cammina in modo fisiologico. Un po' perché non c’è stata una vera e propria educazione al movimento fisiologico nell’eseguire i passi e un po' per tutte le abitudini scorrette e scomposte che interferiscono nel tempo.
I tre appoggi fondamentali — tallone, bordo esterno, avampiede/alluce — vengono trascurati.
Il bacino non si muove,
il torace resta chiuso,
il capo non guida.
Il risultato? Usura articolare, dolori, compensazioni posturali.
La soluzione di questo problema è educare i bambini e gli adulti al cammino consapevole attraverso l’osteopatia e un lavoro specifico corporeo.
Alla luce di queste considerazioni, frutto di un lavoro quotidiano eseguito sui miei pazienti bambini e adulti, posso affermare con certezza che: camminare bene è un atto di cura verso sé stessi. È prevenzione, educazione, libertà. E può iniziare oggi stesso, nel senso che si è sempre in tempo per migliorarsi e stare bene nel proprio corpo.
Come dicevo, la maggior parte delle persone, dai bambini agli anziani, sviluppa abitudini scorrette che compromettono la postura, il benessere articolare e la salute globale del corpo. Quindi, nel tempo, c’è la tendenza comune a trasformare il camminare in un’abitudine automatica, spesso scorretta.Questo articolo è un invito a riscoprire il cammino come atto consapevole, educativo, preventivo e terapeutico per ogni fase della vita.
Perché imparare a camminare bene?
Camminare non è solo spostarsi da un punto all’altro. È un gesto biomeccanico complesso che coinvolge:
• I tre appoggi fondamentali del piede: tallone, bordo esterno e avampiede/alluce attraverso la “rullata”. È attraverso questi appoggi che il piede riceve le informazioni da restituire al resto del corpo per avere un buon equilibrio e il baricentro centrato e in grado di guidare il passo.
• Il bacino, che deve oscillare in modo fluido per favorire l’appoggio del bordo esterno dei piedi è essenziale che sia libero e mobile per favorire l’avanzamento alternato delle anche.
• Il torace, che si apre per facilitare la respirazione e attivare tutti i muscoli posturali dorsali e addominali.
• Il capo, che guida il movimento in avanti con un leggero sbilanciamento
Quando questi elementi non sono coordinati, il corpo compensa. E le compensazioni, nel tempo, generano dolori muscolari, usura articolare, problemi posturali e limitazioni funzionali.
Il baricentro è il cuore invisibile del movimento. Durante la camminata consapevole, il baricentro corporeo, (che si trova approssimativamente nella zona del bacino tra ombelico e pube) deve:
Restare dinamico, non fisso
Non è un punto immobile: si sposta leggermente in avanti ad ogni passo, accompagnando il movimento del corpo.
Questo sbilanciamento anteriore controllato è ciò che permette al corpo di “cadere in avanti” con eleganza, guidato dal capo.
Coordinarsi con il bacino
Il bacino oscilla in modo fluido, e il baricentro segue questa oscillazione.
Se il bacino è bloccato, il baricentro non può muoversi correttamente, e il passo diventa rigido o compensato.
Dialogare con il torace e il respiro
Un torace aperto e un respiro libero aiutano a mantenere il baricentro stabile ma vivo, evitando collassi o tensioni.
Relazionarsi con il terreno
Il piede che appoggia correttamente (tallone → bordo esterno → avampiede/alluce) restituisce al corpo informazioni che aiutano il baricentro a centrarsi e a guidare il passo.
In sintesi:
Il baricentro, quando si cammina bene, è leggermente proiettato in avanti, in equilibrio dinamico, in dialogo con il bacino, il torace e il piede.
È il punto da cui nasce il gesto, non quello che lo subisce.
Camminare bene da bambini
L’educazione al movimento dovrebbe iniziare già dai 2/3 anni. I bambini imparano osservando, ma spesso imitano adulti che camminano in modo scorretto. Insegnare loro:
• A sentire il piede che appoggia correttamente
• A camminare su terreni e superfici diverse per favorire la sensorialità, la propriocezione.
• A muovere il bacino con naturalezza
• A mantenere il torace aperto e il capo attivo
Favorire i sistemi crociati, l’equilibrio, la destrezza e la coordinazione per arrivare alla piena consapevolezza corporea attraverso l’esecuzione del maggior numero di esercizi e circuiti psicomotori. Fare questo significa offrire una base solida per una crescita armoniosa e prevenire squilibri futuri.
Adolescenti e postura digitale
Gli adolescenti anche se praticano il loro sport preferito, sono spesso vittime della postura da smartphone: spalle chiuse, testa in avanti, bacino bloccato. Questo influisce negativamente sul modo di camminare. Un percorso di consapevolezza corporea e educazione al movimento favorite da regolari valutazioni e sedute osteopatiche può aiutarli a ritrovare equilibrio, fluidità e radicamento, quindi sicurezza di sé anche attraverso un portamento e un atteggiamento corporeo che trasmetta a loro stessi ma anche al mondo circostante forza, presenza e volontà di interagire con l’esterno.
Adulti e sedentarietà
Tra lavoro, stress e sedentarietà, gli adulti perdono il contatto con il proprio corpo. Camminano in modo meccanico, spesso rigido, con il bacino bloccato e il torace chiuso. Imparare a camminare bene significa:
• Ridurre dolori lombari e cervicali
• Migliorare la respirazione
• Prevenire infortuni e degenerazioni articolari
Anziani e stabilità
Con l’età, il corpo tende a irrigidirsi. Il passo si accorcia, il bacino si immobilizza, il torace si chiude. Ma camminare consapevolmente può:
• Migliorare la stabilità
• Ridurre il rischio di cadute
• Favorire la circolazione e la vitalità
L’osteopatia, in questo caso, è un alleato prezioso per liberare tensioni e riattivare il movimento naturale.
Il ruolo dell’osteopatia
L’osteopatia non è solo trattamento, ma anche e soprattutto informazione e sensibilizzazione, educazione al movimento e all’ascolto di sé e del proprio corpo . Attraverso l’osservazione globale della persona e l’ascolto, seguiti da tecniche manuali, l’osteopata:
• Identifica compensazioni e blocchi
• Favorisce il riequilibrio strutturale e globale del corpo.
• Accompagna la persona nel riscoprire il gesto del cammino
Ogni età ha bisogno di un approccio personalizzato, rispettoso e funzionale.
All’inizio gli esercizi e il camminare deve avvenire a piedi nudi in casa, sul prato o in palestra….
Poi, anche solo per vivere la nostra quotidianità e muoverci nel mondo e tra la gente dobbiamo calzare scarpe. Si ma quali esattamente?
Assodato che ogni sport o attività fisica si svolge generalmente con scarpe specifiche che accompagnano i diversi gesti sportivi, pensiamo solo alle scarpe per camminare.
L’importanza delle calzature nella deambulazione consapevole
Camminare bene non dipende solo dal nostro corpo, ma anche da ciò che indossiamo ai piedi. Le calzature di qualità, progettate per rispettare la biomeccanica naturale del piede, sono essenziali per favorire una deambulazione corretta e consapevole.
Il piede è una struttura sensoriale sofisticata: contiene migliaia di recettori che inviano informazioni al cervello su equilibrio, pressione, direzione e stabilità. Quando indossiamo scarpe troppo rigide, troppo alte o troppo imbottite, queste informazioni vengono alterate o bloccate, compromettendo la postura e il movimento globale.
Scegliere scarpe che permettano al piede di sentire il terreno, di muoversi liberamente e di attivare i tre appoggi fondamentali (tallone, bordo esterno, dita) significa:
• Favorire l’attivazione corretta del bacino
• Migliorare la stabilità e la propriocezione
• Ridurre compensazioni muscolari e articolari
• Prevenire dolori e usura nel tempo
Le calzature ideali per il cammino consapevole sono quelle che:
• Hanno una suola flessibile e sottile (ma non eccessivamente)
• Offrono spazio sufficiente per le dita
• Non alterano l’assetto posturale con rialzi o supporti eccessivi
• Permettono al piede di adattarsi al terreno e di “dialogare” con il corpo
In un percorso di educazione al movimento, la scelta delle scarpe è parte integrante della prevenzione osteopatica e della consapevolezza corporea. Camminare bene significa anche calzare con intelligenza.
Conclusione
Camminare bene è un atto di cura verso sé stessi. È prevenzione, consapevolezza, libertà. Non importa quanti anni abbiamo: possiamo sempre imparare a camminare in modo più sano, fluido e armonico.
Imparare a camminare durante e dopo l’infanzia significa:
• Riattivare il bacino come fulcro del movimento
• Aprire il torace per liberare il respiro
• Sbilanciarsi leggermente in avanti per permettere al baricentro e al capo di “guidare”
• Sentire il corpo intero coinvolto nel passoPercepire i punti d’appoggio di ciascun piede per favorire la rullata.
Ricordate!
I bambini possono apprendere fin da piccoli il piacere di muoversi bene. L’adulto può correggere abitudini errate. L’anziano può ritrovare stabilità e fluidità. Ogni età ha il diritto di camminare con consapevolezza.
Il ruolo dell’osteopatia in questo ambito è essenziale.
L’osteopata accompagna questo processo, liberando tensioni, riequilibrando strutture e favorendo l’apprendimento del movimento corretto. È una guida preziosa e fondamentale.
Per scoprire come iniziare questo percorso e ricevere un programma di educazione al movimento su misura, basta contattarmi e richiedere una consulenza per una valutazione osteopatica.